Il comune di Treviso ha deciso di limitare, o quanto meno controllare, il fenomeno dei furti di biciclette in città. L’iniziativa è stata promossa lo scorso aprile in collaborazione con la FIAB, (Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus) in cui per due giorni si è permesso in via sperimentale la marchiatura delle biciclette, per registrarle nell’archivio italiano dei cicli.
L’esperimento, che principalmente, mira a dissuadere e ostacolare i ladri di biclette, si propone di offrire pari diritti e pari tutele ai ciclisti come ai guidatori di qualsiasi altro mezzo rendendo distinguibili e dunque identificabili e individuabili i velocipedi.
Il comando dei vigili urbani di Treviso non ha esitato a mettere in pratica la proposta e già da poche settimane ha acquisito, al prezzo di 12 mila euro, un macchinario portatile per la marchiatura.
La proposta è ora sul tavolo della giunta in attesa della decisione finale, prevista per la prossima primavera. Una volta approvata la proposta prevederebbe l’apertura di un ufficio presso la polizia locale nel quale sarà possibile punzonare gratuitamente le biciclette per poi immatricolarle nel registro comunale dei cicli. Tale registro verrà poi collegato a quello nazionale.
La punzonatura del mezzo consiste nell’imprimere, in modo indelebile, sul telaio della bicicletta o il codice fiscale del proprietario o un codice alfanumerico creato appositamente.
La proposta ha scatenato un dibattito tale per cui molti altri comuni italiani già ne stanno discutendo.